martedì 30 gennaio 2018

Recensione Antiche voci da Salem

Titolo: Antiche voci da Salem
Autore: Adriana Mather
Genere: Fantasy
Casa editrice: Giunti
Prezzo: €16.00 (copertina rigida)
Pagine: 384






Trama
Salem, ai giorni nostri: quando Samantha Mather si trasferisce nell'antica casa avita per stare vicina al padre, ricoverato perché misteriosamente in coma, trova in città un'accoglienza piuttosto fredda. Sono passati ormai tre secoli da quando il suo antenato Cotton Mather è stato protagonista del processo alle streghe, firmando il trattato usato a fondamento delle condanne, ma i racconti che allora avevano spaccato la comunità sono ancora terribilmente vivi. Isolata e avvolta dall'ostilità gelida degli Eredi delle presunte streghe, Samantha si trova intrappolata in un complicato groviglio in cui passato e presente si intrecciano pericolosamente. Soltanto Jaxon, figlio della migliore amica del padre e segretamente attratto dalla ragazza, sembra immune a quell'odio, almeno finché Samantha non entra in contatto con l'affascinante Elijah, uno spirito tragicamente coinvolto nelle antiche vicende storiche, e le cose si complicano. Samantha scopre un modello ricorrente nei secoli, in base al quale le famiglie dei perseguitati e dei persecutori pagano n terribile tributo di morti. C'è solo una speranza per evitare che la storia si ripeta: svelare i segreti del passato fra odi antichi e passioni, e rinunciare a qualcosa di sé per aprirsi a un sentimento nuovo.
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, e ormai siamo giunti alla fine del primo mese dell'anno... da una parte, mi rendo conto che il tempo è passato in frettissima e avrei voluto godermi questi primi istanti un pochino meglio, dall'altra, però, questo vuole anche dire che fra circa una settimana arriva il Carnevale e io sono troppo contenta, saranno sei giorni in cui potrò leggere liberamente (sperando che a nessun professore venga in mente l'idea di metterci verifiche il giorno dopo l'ultimo di vacanza che è un martedì)!
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libro che ho letto tre settimane fa, suppergiù, e che mi è piaciuto da morire.
Ma bando alle ciance e iniziamo!

Samantha è una ragazza di quindici anni che ha sempre vissuto come un pesce fuor d'acqua per tutta la sua vita newyorkese: nonostante il padre cercasse di tirarle su il morale, Sam non poteva far altro che sentirsi sbagliata ogni qualvolta succedeva qualcosa di brutto alle sue amiche e i loro genitori decidevano che la colpa fosse solo sua.
La situazione poi peggiora quando si trasferisce a Salem, mentre il padre è in coma, dove tutti la guardano storto per il solo fatto di essere imparentata con un uomo che trecento anni prima ha contribuito a processare le streghe. A scuola nessuno è carino con lei, soprattutto per via degli Eredi, un gruppo di discendenti delle più importanti famiglie accusate di stregoneria, e per via di alcuni incidenti che non fanno altro che metterla in cattiva luce.
Sola e abbandonata da tutti tranne che da Jaxon, il suo vicino di casa in cui stenta a riporre fiducia, Sam cercherà di scoprirne di più a proposito di tutta questa faccenda delle streghe, sarà determinatissima a venirne a capo, anche se questo vorrebbe dire instaurare delle alleanze molto poco piacevoli e, da un certo punto di vista, pericolose, nel tentativo di fermare tutto questo odio e di mettere la parola fine a uno schema di cui ha trovato testimonianze nel diario della nonna.

Siccome Jaxon è un povero mortale che non può capire certe cose legate alle streghe (sebbene, riesca a dare una mano alla protagonista tirandole su il morale e facendola sentire meno sola), Sam si rivolge a una presenza particolare e non proprio amichevole nei primi momenti.
In casa sua, infatti, c'è lo spirito di un ragazzo morto circa trecento anni fa, nell'epoca dei processi alle streghe, di nome Elijah che, pur con un'iniziale riluttanza, si rivelerà una presenza preziosa per scavare a fondo nella questione e trovare un modo per spezzare la maledizione che sembra essersi abbattuta non solo sui Mather, ma anche su tutte le famiglie degli Eredi.
Colto, raffinato, elegante e gentile come un uomo del Settecento, Elijah svelerà dei particolari del suo passato molto interessanti e si farà apprezzare per il modo in cui ragiona, l'intensità dei suoi sentimenti e dei suoi gesti, nonché per il suo animo buono, al punto da non essere indifferente nemmeno a me medesima alla protagonista di questa storia.

Una delle cose che mi è piaciuta di più, oltre alla caratterizzazione dei personaggi che sono molto credibili e pieni di sfaccettature da scoprire, è stato il fatto che dal testo traspariva il grande lavoro - e forse anche la grande passione - che l'autrice ha fatto nel creare questa storia: non ha semplicemente deciso di parlare di streghe a Salem, come avrebbe benissimo potuto fare, ma è andata alla ricerca della storia della cittadina e della sua famiglia, ha ricostruito i processi alle streghe, facendo collegamenti fra il presente della storia e il passato e contribuendo a creare una storia ben strutturata e accurata nei minimi dettagli.
Nulla è stato lasciato al caso, anzi, l'ambientazione assume un ruolo ancora più significativo perché qui ne conosciamo la storia, o almeno una parte, possiamo osservare i fantomatici processi attraverso le testimonianze che la protagonista raccoglie, un po' come se ci fosse un parallelismo fra autrice e Sam, in quanto entrambe si sono documentate sulla storia (e questo non è nemmeno l'unico parallelismo, ce n'è un altro che però non vi posso svelare perché altrimenti faccio spoiler).
Come se non bastasse, la Mather è riuscita anche a creare un bel mistero, unendo così la storia ai pregiudizi e alle credenze, dando alla vicenda dei toni scabrosi in certi punti, un pochino inquietanti, e dei toni gialli, con dei risvolti che non ti aspetteresti perché ti colgono veramente impreparato, sono proprio dei colpi di scena con i fiocchi.

Un'altra cosa che ho apprezzato, ricollegandomi alla caratterizzazione dei personaggi, è stato il fatto che questa storia è piena di emozioni della protagonista, emozioni che permeano tutto facendosi strada anche nel cuore del lettore (almeno nel mio caso) e che hanno sfumature piuttosto cupe, poiché ci troviamo di fronte a una persona che viene esclusa a causa dei pregiudizi altrui, che non viene compresa e che viene anche derisa come se non valesse nulla e non fosse uguale agli altri.
Ma in mezzo a rabbia, paura, desolazione, tristezza e dolore c'è pure spazio per qualcosa di gioioso come l'amore. Eh sì, anche qui abbiamo una specie di storia d'amore, un triangolo amoroso che non risulta pesante rubando la scena ai fatti, in quanto è proprio posto in secondo piano rispetto al mistero che ha un ruolo decisamente più imponente, e che è costruito anche molto bene perché non è così scontato il risvolto finale come negli altri casi in cui si può capire sin da subito chi verrà scelto come futuro sposo ragazzo - forse anche perché c'è una piccola cosina, ma da nulla proprio, che bisogna prendere in considerazione.

Concludendo, devo dire che mi è piaciuto veramente tanto, ne ho sempre rinviato la lettura e per un momento avevo anche pensato di lasciarlo perdere definitivamente, ma per fortuna non l'ho fatto e sono rimasta sbalordita dalla storia, dalla cura dei dettagli, dal coinvolgimento che ha saputo creare in me, dalla bellezza del personaggio di Elijah e dalla forza che tutti questi elementi contribuiscono a creare. L'autrice ha fatto decisamente un buon lavoro, almeno dal mio punto di vista, dando vita a una storia appassionante e di cui non vedo l'ora di leggere il seguito (che per il momento esiste solo in inglese), soprattutto per il fatto che è collegato sempre alla sua famiglia, il che vuol dire che si sarà documentata per bene anche in questo caso, e ha a che fare con il Titanic, che io amo profondamente.
Staremo a vedere!
Voto:

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