sabato 22 luglio 2017

Recensione Il postino di Neruda

Titolo: Il postino di Neruda
Autore: Antonio Skarmeta
Genere: Narrativa
Casa editrice: Einaudi
Prezzo: €10.00 (copertina flessibile)
Pagine: 104






Trama
Mario Jiménez, un giovane pescatore, decide di abbandonare il proprio lavoro per diventare il postino della Isla Negra, nella quale l'unica persona che riceve e invia corrispondenza è il grande poeta Pablo Neurda. Mario ammira Neruda e vorrebbe che il poeta gli dedicasse un libro e che la loro relazione fosse qualcosa di più di un educato scambio di battute con mancia finale. Quando il suo desiderio diventa realtà, tra i due nasce un'amicizia che conduce Neruda a strane, e apparentemente poco poetiche, avventure. Nel frattempo, il clima politico del Cile di quegli anni fa precipitare gli eventi...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla, dalla sua solita postazione troppo calda per l'estate ma perfetta d'inverno perché l'unità centrale si surriscalda sempre e quindi in questo momento sto morendo di caldo...
A parte questo, oggi sono tornata per parlarvi di un libriccino che ho letto un po' di tempo fa per pura curiosità, l'avevo adocchiato rimettendo a posto la mia libreria e non appena avevo voglia di leggere qualcosa di breve l'ho tirato fuori e l'ho letto tutto d'un fiato perché l'ho trovato veramente bello.

La storia è quella di Mario, un giovane che, dopo aver visto un annuncio, decide di lavorare come postino per il famoso poeta Pablo Neruda, nella speranza di aver la possibilità di parlargli e, chi lo sa, farsi fare un autografo. Man mano che i giorni passano, dopo un iniziale periodo fatto di conversazioni cortesi molto brevi, Mario prende il coraggio e incomincia a diventare amico del poeta, che a sua volta lo aiuterà a conquistare una giovane ragazza che ha visto in un bar e che la madre di lei non vuole che la frequenti.
Nel mentre, il poeta è anche coinvolto nella politica del Cile, c'è di mezzo un premio Nobel per la letteratura e un'incarico a Parigi, per tanto le loro strade si divideranno per qualche tempo, il postino dovrà trovarsi un'altra occupazione perché non avrà più nessuno a cui portare le lettere e perché adesso avrà qualcuno da conquistare.

Allora, Mario è un giovane molto particolare: stanco di fare il pescatore, coglie al volo l'occasione di incontrare un personaggio importante quale Pablo Neruda e decide di fargli da postino. La cosa bella della situazione è che lui ama veramente questo lavoro, soprattutto per il fatto che gli ha permesso di incontrare una persona con cui intesse una sorta di amicizia.
Non si può dire che di lui vediamo eccellere l'intelligenza e la furbizia, quanto più che sembra farsi trasportare molto dalle emozioni e questa non è una cosa malvagia: quando incontra una ragazza, Beatriz, se ne innamora subito e, colto da questo sentimento, è determinato a non lasciarsela scappare; quando, invece, inizia a parlare con il poeta sprizza da tutti i pori ammirazione e rispetto per un uomo che è in grado di rendere la sua giornata diversa grazie alle sue poesie.
E' proprio questo quello che mi è piaciuto di Mario, la sua capacità di sentire veramente ciò che gli accade intorno, di avere sentimenti che lo trasportano da tutte le parti, anche se devo ammettere che ogni tanto mi è sembrato tanto un ragazzone troppo cresciuto, uno di quelli che vorrebbero rimanere giovani, ma al contempo non lo sono più.

Dall'altra parte abbiamo Pablo Neruda, il famosissimo poeta (di cui devo recuperare qualcosa perché non credo di aver letto mai qualche sua opera) che qui ci viene presentato come un uomo molto saggio, simpatico, divertente e anche molto impegnato, in quanto va da una parte all'altra per via della sua grande fama.
Insomma, un uomo anziano che però è in grado di emozionare gli altri con le sue poesie, con le parole che sgorgano fuori dalla sua penna e che vengono intinte sulla carta, ma anche con le parole che dice.

La cosa che mi è piaciuta di più di questo breve libro è il fatto che molto spesso sembrava di essere all'interno di una poesia, talvolta ve ne erano riportate alcune, altre volte c'erano delle metafore molto belle che rendevano il tutto più poetico e ammetto che in quei momenti sul mio volto si dipingeva un grande sorriso perché mi piaceva moltissimo quello che stavo leggendo. Poi, insomma, mi ha citato Dante, Shakespeare con Macbeth, quindi questo gli conferisce automaticamente un milioni di punti.
Ma oltre a tutta quest'aura di poesia bellissima, c'è anche stato spazio per dei momenti di divertimento, momenti in cui mi sono proprio messa a ridere per via di qualcosa che stava facendo o dicendo Mario, che è un personaggio tutto particolare.
Certo, ogni tanto ci sono state un paio di scene piuttosto "Mmm", che di certo non mi sarei aspettata in un libro del genere, però cose su cui posso anche chiudere un occhio.

Invece, non credo di aver capito molto bene l'epilogo: dopo un finale molto aperto, che ti fa chiedere che cosa sia successo dopo, perché è successo quello che è successo e tanto altro, vi è un epilogo di una pagina, che credo veda protagonista l'autore stesso (ma non ne sono sicura... i dubbi amletici), e non sono riuscita a capire cosa sia successo in quelle poche righe... insomma, non so se devo interpretarlo come una semplice conversazione che poi è finita, oppure come una conversazione che vuole dimostrare qualcosa e in quest'ultimo caso non saprei che cosa.
Che poi neanche ad andare a cercare su Google c'è scritto qualcosa, nemmeno su Yahoo, dove alla domanda "qualcuno mi può spiegare l'epilogo?" veniva risposto "io no".

Concludendo, questo libricino mi è piaciuto molto, l'ho trovato strano in senso positivo e molto poetico, pieno di sensazioni e di pensieri.
Insomma, una lettura veloce, ma significativa, che io ho apprezzato moltissimo.
Voto:

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