martedì 22 novembre 2016

Recensione Calendar Girl IV

Titolo: Calendar Girl ottobre-novembre-dicembre
Autrice: Audrey Carlan
Genere: Romanzo Rosa
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €17.90 (copertina flessibile)
Pagine: 396






Trama
"Non nuotavo più da sola in uno stagno. Avevo un oceano di possibilità, e tutti quelli intorno a me mi tendevano la mano, pronti a gettarmi un salvagente se la corrente della vita avesse rischiato di travolgermi."
Mancano tre mesi alla fine del viaggio di Mia. Wes è tornato, ma è un'anima perso, ciò che ha visto gli ha lasciato ferite profonde, ricordi mostruosi che tormentano le sue notti. Solo Mia può aiutarlo a rimettere insieme i pezzi e trovare il modo di uscire da quella oscurità che l'ha inghiottito per poter finalmente affrontare il futuro. Ma ora Mia non è più sola, ha una nuova famiglia, persone pronte a stringersi intorno a lei ogni volta che la vita le porrà davanti nuove difficoltà. E all'orizzonte di nuvole nere ce ne sono ancore tante: la madre, scomparsa quando era bambina, che improvvisamente sembra fare di nuovo capolino nella sua vita, e il padre che ancora giace in un letto d'ospedale. Ma cisono anche tante giornate di sole che Mia vuole poter vivere insieme al suo Wes. Con lui desidera arrivare alla fine di questo viaggio lungo un anno per iniziarne uno nuovo. Uno tutto loro...
Recensione
Buongiorno! Qui è la vostra Katy che vi parla e manca poco più di un mese a Natale e alle mie due settimane di relax e libri... ah, come sarebbe bello saltare questo mese e tutte le verifiche e interrogazioni per riposare un po' il mio cervellino.
Comunque, oggi sono tornata per parlarvi dell'ultimo libro della serie "Calendar Girl", una serie non proprio del mio genere, molto leggera e abbastanza carina, sebbene alcuni dettagli degli ultimi due libri non mi abbiano fatto impazzire e più volte io abbia storto il naso.

Dopo aver passato settembre in ospedale in preda al panico per il padre e per il suo ragazzo, Mia torna a Malibu e si ritrova davanti il suo Wes che è finalmente tornato da lei, però le notti con lui non sono semplici in questo primo mese perché molto spesso ha incubi, si agita nel sonno e grida, perciò la protagonista deve aiutarlo a fargli capire che non si trova più in Indonesia e che è tutto finito. Per tutto ottobre la vicenda ruoterà intorno al recupero di Weston, a quello che fa dopo i suoi incubi perché spesso i due fanno certe cose per non farlo pensare, e anche al nuovo lavoro di Mia che deve condurre una rubrica per un programma molto famoso.
Mentre riceve aiuto dal suo ragazzo con i servizi e mentre lui va dalla psicologa per superare il trauma che ha subito, si avvicina sempre di più il giorno del Ringraziamento, giorno in cui tutti loro si riuniranno in Texas da Maxwell per festeggiare insieme come una famiglia, ma qualcosa fermerà la festa e Mia dovrà precipitarsi a Las Vegas.
A dicembre, quando ormai le cose con Wes vanno a gonfie vele e quando la vita sembra essere ormai permeata dalla felicità e dalla spensieratezza, la protagonista si deve recare a fare un servizio per il programma a proposito di artisti locali e qui la sua vita subirà un nuovo scossone perché, come si suol dire, il passato ritorna e non sarà una passeggiata affrontare tutto quanto.

Dunque, come forse saprete non avevo apprezzato molto la scelta dell'autrice di inserire il terrorismo nel precedente volume perché non mi era piaciuto il fatto che venisse usato un tema del genere e che venisse affrontato in maniera superficiale, solo per attirare l'attenzione del lettore e aggiungere ulteriore pathos alla storia: insomma, avrei preferito che l'autrice non usasse il terrorismo solo come licenza poetica e che, se proprio doveva farlo, lo avesse approfondito di più al posto che risolvere il tutto abbastanza rapidamente e affrontando soltanto la parte dell'ansia della protagonista. Di conseguenza speravo che avesse deciso di farci vedere i disturbi post-traumatici di Wes e un modo decente con cui venissero affrontati questi momenti traumatici, invece mi sono ritrovata tra le mani un mese di ottobre fatto quasi solo ed esclusivamente di quelle scene (capitemi, vi prego), per cui ho dovuto saltare un sacco di pagine, e tra l'altro l'autrice ne ha inserite così tante perché ha usato l'atto come ciò di cui aveva bisogno il nostro povero Weston Chunning III per scacciare tutti i demoni e per capire che non si trovava più in Indonesia: ora, io ho capito che quelle scene ci possono essere perché è il genere e se ce ne fosse una sola in tutta il libro le grandi fans di queste storie sarebbero molto deluse, però vi pare normale che la prima cosa che due persone fanno dopo essersi ritrovati dopo un mese parecchio ansiogeno, in cui uno dei due ha rischiato di morire e ha visto azioni orrende fatte dai propri carcerieri, sia quello?! Neanche prima un abbraccio della durata di trenta giorni, no, loro due erano in astinenza da troppo tempo (da un paio di mesi! Non potete saltarvi addosso dopo così poco che manco dei gatti in calore!) e quindi bisognava subito rimediare... Io fossi stata al posto di Mia l'avrei abbracciato, accarezzato, per cinque ore consecutive, di certo non avrei fatto prevalere certi istinti animali. E poi, io posso capire il fatto che le persone reagiscono in maniera diversa ai vari traumi, che c'è chi non smette di parlare e chi sta zitto, chi non osa toccare nessuno e chi fa di tutto e di più con quelle mani, e posso anche capire il fatto che io non conosca affatto tutte le reazioni ai traumi, però mi sembra una cosa al quanto eccessiva (e un po' fuori luogo) usare quello per aiutare Wes a non pensare, si potrebbero usare tante cose diverse e invece proprio quello? No, non mi piace, non mi piace per nulla il fatto che sia stato utilizzata questa cosa come metodo risolutivo per un trauma, capisco tutto ma questo non lo accetto (se io avessi avuto un trauma del genere avrei di certo preferito avere le mani del mio ipotetico ragazzo intente ad accarezzarmi la schiena e lui intento a farmi capire che non avrei dovuto avere più paura, non a fare altre cose).

Vediamo un attimo i personaggi.
Mia ha quasi terminato il suo viaggio, ma non tutto è stato rose e fiori: tra la preoccupazione per il padre e per Wes e la scoperta di un fratello, non è stato un anno facile, spensierato, ma se c'è qualcosa che ha contribuito al sentirsi amata e importante per qualcuno sono tutte le amicizie che ha trovato (ma è possibile che una persona possa farsi amici quasi tutti quelli che incontra?), inoltre è maturata, ha imparato ad apprezzarsi e molto altro, però è rimasta sempre la stessa ragazza che adora fare la sorella maggiore di tutti e occuparsi di chi vuole bene.
L'aver scoperto un nuovo membro della sua famiglia ha portato un po' di scompiglio nella sua vita già abbastanza incasinata dal padre e dalla madre, però ha anche portato un fratello molto premuroso nei suoi confronti e nella piccola Maddy.

Wes, invece, ha passato un mese terribile nelle mani di terroristi e ha visto fare loro delle azioni poco carine nei confronti di tutti i suoi colleghi, a partire da quelli che sono morti davanti ai suoi occhi per finire con la povera Gina che veniva violentata ogni giorno e che adesso è diventata una donna fragile, con un trauma enorme sulle spalle. Lui, dal suo canto, ha però Mia che lo aiuta a scacciare i demoni, ma non sarà affatto facile perché si faranno vedere molto spesso.
Nonostante il modo con cui abbia affrontato il suo disturbo non mi sia piaciuto, ho apprezzato molto il fatto che si sia dato da fare per aiutare e sostenere Gina (al contrario di qualcun'altro il cui primo pensiero non è stato "Oddio, come posso aiutarla?" ma è stato "Ti conviene togliere le mani dal mio uomo all'istante, non me ne importa niente di quello che hai passato", della serie il cervello non usiamolo e nemmeno l'altruismo) e anche per aiutare Mia nel momento in cui la sua vita aveva preso una piega inaspettata.

Gli ultimi due personaggi su cui vorrei spendere due paroline sono Ginelle e Maxwell: la prima è la migliore amica della protagonista ed è veramente esilarante con i suoi apprezzamenti poco opportuni e le sue battute, inoltre sono felice del fatto che si sia ripresa dopo quello che era avvenuto con Blaine lo strozzino, che è tornata la solita; il secondo è il fratellone Texano grande e grosso della protagonista che ho adorato dalla prima scena in cui ci è stato presentato perché è bellissimo vedere quanto ci tenga alla sua famiglia, come voglia che tutti stiano bene e siano felici (è un gigante buono tenerissimo).

Oltre al fatto che io non abbia apprezzato per nulla la motivazione data a tutte quelle scene e al fatto che avrei di gran lunga preferito non dover saltare così tante pagine, quasi un intero mese a momenti, devo dire che c'è un altro elemento che non mi è piaciuto perché mi è sembrata una palese scopiazzata da "After": ora, sono consapevole del fatto che l'autrice potrebbe anche non aver letto questa serie (ne dubito) e che quindi potrebbe aver avuto semplicemente la stessa idea della Todd (nah), però in ogni caso ciò non toglie che quello che succede alla fine, quando scopriamo che cosa ha fatto Wes della sua carriera sia molto simile a quello che ha fatto Hardin nel quinto libro. Infatti, SPOILER, mi sembra una enorme coincidenza il fatto che anche qui sia stato usato il titolo del libro per una cosa, proprio come in "After": già la Todd aveva fatto scrivere a Hardin un libro, che parlava della sua storia con Tessa, con lo stesso titolo con cui aveva lei stessa intitolato la serie, ma era proprio necessario fare una scopiazzatura e decidere di utilizzare il nome della serie come titolo del film che Wes scrive per parlare dell'anno di Mia? Va be', qui si copia alla grande e io rido perché almeno avrebbe potuto copiare qualcosa e modificarlo di modo che non sembrasse qualcosa di già letto (anche perché "After" è stato scritto prima di "Calendar Girl")... FINE SPOILER

Comunque, a parte quelle cose che non mi hanno fatto impazzire e il fatto che mi sarei aspettata un libro con botto già dalle prime pagine (al posto che un libro con solo quelle scene), ho apprezzato molto l'epilogo dal punto di vista di Wes e la parte finale in cui l'autrice ci ha spiegato cosa è successo nelle vite di tutti i personaggi che abbiamo incontrato nella serie.
Che poi, mi sono sorte due domande:
1) perché le autrici devono per forza scrivere libri con parecchie parti volgari? Non è necessario che mi descriviate quanto le antennine di certe persone in certi punti siano sull'attenti e che usiate parole abbastanza volgari, che nessuno userebbe nella propria testa...
2) mi è venuto un dubbio esistenziale: ma tutte le autrici che scrivono romanzi del genere, parlano di loro esperienze, per quanto riguarda quelle scene, oppure sono le loro fantasie, quello che vorrebbero accadesse e che non è mai accaduto? E nel caso in cui fossero loro vere esperienze, ma hanno fatto veramente tutte quelle cose? Nel senso: tutte quelle pagine che ho saltato sono tutte cose diverse o sono azioni ripetute magari con dettagli differenti? Altrimenti vuol dire che hanno un enorme fantasia (okay, lo ammetto, un paio di scene le ho lette e puntualmente erano scene che duravano pagine e in cui i due facevano cose che farebbero invidia ai maggiori esperti dell'argomento)...

Concludendo, mi sarei aspettata qualcosa di più da questo libro finale, un po' meno scene di quel genere e un po' più di emozioni, e avevo anche sperato di poter mettere di nuovo un ranuncolo e mezzo ma quello che non mi è piaciuto ha penalizzato un po' il voto: nel complesso la serie è anche intrigante, l'anno della protagonista è pieno di avvenimenti belli e brutti e c'è anche parecchio pathos, però per i miei gusti c'erano anche troppe scene e troppe volgarità.
Insomma, carino ma niente di così eclatante, una lettura leggera adatta per quando non si ha niente da fare.
Voto:

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