venerdì 24 giugno 2016

Let's talk about... Hunger Games!

Buongiorno! Oggi ho pensato che sarebbe stato carino parlarvi di una delle mie saghe preferite di sempre: Hunger Games! E in questo modo potrei sfruttare questo spazio del Let's talk about... per parlare di alcune delle saghe che ho letto un po' di tempo fa, come Harry Potter o Percy Jackson.

Titolo: Hunger Games
Autore: Suzanne Collins
Genere: Distopico
Casa editrice: Mondadori
Prezzo: €13.00 (copertina flessibile)
          €24.00 (trilogia completa)
Pagine: 384; 384; 432
Trama
Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno del l'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare a lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di 
Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo.
Let's talk about...
Bene bene, oggi parliamo della mia prima vera saga e sono un po' emozionata, nel senso che è stata, è e sarà sempre la saga più importante e più bella che io abbia mai letto e solo un libro mi ha fatto provare delle emozioni simili, ovvero la saga Lux. Ammetto, che non so da dove cominciare perché ci sarebbero tantissime, troppe cose da dire, quindi devo usare il principio di "selezione e combinazione" (la mia professoressa d'italiano sarebbe molto fiera di me) e procedere per punti:
1) Panem è una nazione divisa in 12 Distretti più Capitol City, che controlla tutto e in cui le persone vivono festeggiando e godendosi la vita felice mentre guardano gli Hunger Games; a capo di tutto e di tutti c'è il Presidente Snow, un uomo a cui non piacciono i segni di ribellione a tal punto che, quando Katniss rimane l'unica sopravvissuta fra i tributi insieme a Peeta e decide che non vuole dover ucciderlo e quando Seneca Crane ferma i due e li proclama entrambi vincitori, la fa tornare nell'Arena  per la 75a edizione al solo scopo di eliminarla per debellare la ribellione che stava iniziando a nascere.
2) Katniss è la ragazza più forte di cui io abbia mai letto: da quando è morto suo padre si occupa della sua famiglia cacciando e addirittura per proteggere sua sorella Prim si offre volontaria agli Hunger Games al posto suo, pur sapendo che le possibilità di sopravvivere sono pari a zero. Ed è grazie, per così dire, a questo fatto che inizia la rivoluzione e che tutto inizia a cambiare a partire dalla stessa Capitol City che, quando il potere di Snow è agli sgoccioli e la città assediata dai ribelli, si presenta quasi come alcuni di quei distretti più poveri, senza più il lusso sfrenato che la poneva sempre più in alto di tutti.
3)i tre personaggi maschili più importanti e, penso, più amati sono Peeta, Gale e Finnick: il primo è il panettiere più dolce del mondo che ama Katniss e che cerca di farla vivere per la sua famiglia e per quelli che la amano, a costo di sacrificare se stesso, che affronta una situazione terribile come il depistaggio da parte di Snow e che viene cambiato, nonostante prima dei suoi primi Hunger Games avesse detto che non sarebbe mai diventato "una pedina dei loro giochi"; il secondo è l'amico di caccia, pure lui segretamente innamorato della nostra protagonista, che rimane nel Distretto durante entrambi gli Hunger Games, che si unisce ai ribelli subito dopo la distruzione del 12 e che, SPOILER, costruisce la bomba che uccide i bambini e Prim davanti al palazzo di Snow; il terzo è il ragazzo degli zuccherini (se Peeta è quello del pane, dovevo pur trovare un nome simile per il mio secondo personaggio preferito di questo romanzo) e mi è entrato nel cuore per la sua simpatia ma anche per la sua fragilità, che non si vede spesso.
4) i cattivi di questa storia sono proprio fatti bene! La Coin mi è stata antipatica sin da subito perché avevo già capito che in lei c'era qualcosa di losco e sono contenta della fine che ha fatto perché non la sopportavo proprio, mentre Snow mi sta un po' meno antipatico, non so perché ma è così, e mi piacerebbe sapere la sua storia, come è salito al potere e se è sempre stato così cattivo, perchè di lui non sappiamo praticamente nulla (ora, voi potrete dire che anche della Coin non sappiamo molto però lei non mi piace proprio e non sono curiosa di sapere qualcosa di più su di lei).
5) il tema trattato dall'autrice è abbastanza complesso perchè vediamo questa società corrotta in cui i ragazzi sono costretti a crescere il più velocemente possibile nel momento in cui vengono estratti per gli Hunger Games e a uccidere per sopravvivere, cosa non uguale per tutti perchè nei distretti più ricchi (1 e 2) i ragazzi vengono allenati appositamente, tant'è che spesso sono loro i vincitori; inoltre, possiamo anche vedere l'indifferenza di Capitol City nei confronti degli altri Distretti, dovuta al fatto che i suoi abitanti vivono nella ricchezza e si divertono a guardare i Tributi che cadono uno dopo l'altro, anno dopo anno, e a osannare i vincitori senza alzare un dito perchè a loro non capiterà mai nulla (e infatti abbiamo poi visto cosa è successo e in che condizioni versa l'intera città durante la Rivoluzione)
6) è il caso di spendere alcune parole sui film: allora, devo dire che questa è una delle poche saghe i cui film rispecchiano quasi completamente i libri e le scene diverse sono pochissime (un po' di più in Mockingjay part 2) e mancano alcuni dettagli che, secondo me, erano abbastanza importanti come la gamba di Peeta, l'orologio di Plutarch e alcuni momenti dopo il salvataggio del ragazzo del pane da Snow; il cast è fantastico e le loro interpretazioni sono state magnifiche a partire da Jennifer Lawrence, che ci ha fatto capire molto bene le sensazioni di Katniss, Josh Hutcherson, che ci ha regalato un'interpretazione bellissima di un Peeta depistato, Donald Sutherland, il cui Snow è stato sublime, Woody Hallerson, che ci ha regalato un bacio Hayffie che nei libri non c'era ma che è stato molto gradito, Elizabeth Banks, con la sua Effie inizialmente "fru-fru" e poi profonda, Sam Claflin, che ormai ricorderemo per sempre per la sua zolletta, Liam Hemsworth, Stanley Tucci, Philip Seymour Hoffman, Lenny Kravitz e tanti altri che rimarranno sempre nei nostri cuori per aver fatto uno splendido lavoro nel portare in vita questi personaggi insieme, ovviamente, ai registi che hanno saputo fare dei film bellissimi che, penso, non abbiano deluso i fans della saga.
Bene, visto che ho esaurito gli argomenti e se continuassi inizierei a sclerare e a fare discorsi insensati, cosa che potrei aver già fatto, meglio fermarmi qui: Hunger Games sarà per sempre la mia saga preferita che ho amato per via della sua storia, dei suoi personaggi, della Everlark. Insomma, nonostante tutte le morti e la mia sofferenza sono grata a Suzanne Collins per aver creato un mondo così bello (oddio, forse bello è una parolona, visto che gli Hunger games non sono così belli, ma avete capito cosa intendo, vero?) che mi ha fatto riflettere e per questo si merita un Daemon Black.
Voto complessivo:




Nessun commento:

Posta un commento